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Alcune prime righe della nostra analisi previsionale di fine novembre 2023 del prezzo medio annuo del grano tenero n°3 fino e del grano duro centro buono mercantile del listino di Bologna. Servizio disponibile solo per i sottoscrittori del livello d'informazione n°2. ( Clicca qui per sottoscrivere un abbonamento )
Analisi e interpretazioni (alcune righe della prima pagina di 12 complessive):
Con l’approssimarsi della fine della prima metà del 2023/2024, le quotazioni dei futures del grano hanno tentato in più occasioni di sollevarsi dai minimi dell’annata agraria senza alcun risultato utile. Hanno approfittato in più occasioni di aumentare ma è ritornata la pressione ribassista determinata dalla grande disponibilità di grano per l’esportazione della Russia a prezzi competitivi e dei prezzi molto più bassi e “fuori mercato” del grano ucraino che sta ritrovando nelle vie “alternative” nuovi sbocchi alle sue esportazioni. I porti del Danubio stanno spedendo grandi quantità di grano così come il porto di Odessa e porti limitrofi. Anche le vie terrestri stanno riprendendo piede continuando a invadere di prodotti agricoli i Paesi confinanti a danno dell’economia agricola di questi ultimi. Non è bastato fino ad ora una domanda attiva per un ritorno a prezzi più alti nemmeno con l’aiuto della Cina le cui importazioni sono state previste nella corrente annata agraria 12 milioni di tonnellate e forse più, raggiungendo il primo posto al mondo come maggior importatore di grano. Il veto della Russia delle esportazioni di grano duro e, probabilmente lo sarà del riso ha messo in subbuglio i mercati per il timore che questi divieti vengano estesi anche ad altre materie prime esportate dalla Russia. Tuttavia, l’illusione è durata solo pochi giorni. La Russia dispone di una gran quantità di grano per l’esportazione dovute alla produzione e alle abbondanti scorte. Ma, con esportazioni che potrebbero risultare “fuori controllo”, il governo russo ha pensato bene di monitorarle e di decidere in una sospensione nel caso che le scorte vadano al di sotto di 10 milioni di tonnellate, eventualità piuttosto improbabile. Tuttavia, è anche al vaglio del governo russo l’introduzione di una quota alle esportazioni di grano, orzo, mais e segale da applicarsi eventualmente nel periodo dal 15 febbraio al 30 giugno 2024.
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