×
Alcune prime righe della nostra analisi previsionale di fine gennaio 2023 del prezzo medio annuo del grano tenero n°3 fino e del grano duro centro buono mercantile del listino di Bologna. Servizio disponibile solo per i sottoscrittori del livello d'informazione n°2. ( Clicca qui per sottoscrivere un abbonamento )
Analisi e interpretazioni (alcune righe della prima pagina di 12 complessive):
Con la continuazione delle tendenze in diminuzione delle quotazioni del grano tenero e duro registrate sui mercati nazionali e internazionali anche nel corso di questo mese, verrebbe spontaneo supporre altre diminuzioni anche nei prossimi mesi per un principio di continuità, visto che ci si avvicina al nuovo raccolto nell’emisfero del nord. E’ una valutazione che alcuni analisti hanno prospettato dal momento che la Russia e Australia dispongono ancora di ampie quantità di grano tenero da esportare a prezzi competitivi così come il Canada di grano duro. Non escludiamo questa eventualità ma ci sembra troppo ottimistica in un contesto caratterizzato da alte tensioni sul Mar Nero e da condizioni climatiche che ormai ci hanno abituato a ritenere nella normalità le calamità che si susseguono in varie parti del mondo. Questa previsione che abbiamo definito ottimistica si basa su un prossimo periodo nella normalità senza interferenze dovute alla variabilità meteorologica o altre relative al conflitto in Ucraina. Si dà per scontato che la Russia accolga di buon grado le richieste ucraine sul traffico commerciale sul Mar Nero e che il conflitto non diventi ancora più cruento fino a coinvolgere direttamente o indirettamente altre aree o altri Paesi. In questa evenienza, anche noi saremo d’accordo su questa linea ma nutriamo molte perplessità che la strada sia priva di ostacoli ora imprevedibili. Con riferimento agli accordi dei corridoi umanitari sul Mar Nero l’Ucraina ha presentato all’ONU e alla Turchia le proprie richieste che sono il rinnovo dell’accordo per altri 12 mesi alla scadenza del 18 marzo e la possibilità di spedire grano e altri merci agricole da altri porti oltre quelli già consentiti ed in particolare dal porto di Mykolaiv, località più ad est di Odessa. La Russia, a sua volta, punterà a ristabilire l’accordo ponendo in primo piano le proprie esigenze e fra tutte, l’eliminazione delle sanzioni imposte dai Paesi Occidentali, più volte richieste da alcune autorità russe in varie occasioni.
Clicca qui per continuare la lettura (servizio disponibile per i soli sottoscrittori del livello d'informazione nç 2 di www.mercatigrano.it)