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Con gli eventi che hanno caratterizzato questi ultimi tempi, le quotazioni del grano hanno subito influenze tali che alcune metodiche che precedentemente erano alla base delle previsioni dei prezzi e rispondevano alle direzione dei prezzi reali, si sono dimostrate superate.
Se si osservano i prezzi del grano nel lungo periodo è possibile constatare come, in coincidenza con particolari grandi eventi, siano stati registrati salti di livelli dei prezzi o variazioni in modo sistematico per cui i relativi effetti sono rimasti anche nelle annate successive.
Un esempio è rappresentato dal 2007/2008 in cui i prezzi, a causa di basse produzioni e basse scorte, hanno raggiunto valori record. Nelle annate agrarie successive questi ultimi si sono posizionati su valori superiori rispetto alla linea media dei prezzi ante 2007/2008. Con questa premessa, abbiamo ritenuto opportuno modificare il nostro metodo di previsione a partire dall’ultima relazione di fine dicembre 2020, introducendo un sistema ibrido che prende in analisi sia i dati mondiali del grano che quelli dei principali 8 Paesi esportatori pubblicati mensilmente dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA).
In effetti, avevamo già maturato questa decisione alcuni mesi fa nel momento in cui i prezzi non avevano risposto ai dati mondiali del grano.
Quest’anno, a fronte di scorte record di fine 2020/2021, i prezzi si sono mantenuti su valori sostenuti, almeno in questa prima metà del 2020/2021. Le grandi scorte di grano della Cina e dell’India, che insieme rappresentano circa il 60% delle scorte mondiali, sono risultate meno rappresentative dell’andamento dei prezzi del grano mentre i dati fondamentali del grano dei Paesi esportatori hanno contribuito attivamente a determinare la direzione dei prezzi anche a fronte di una produzione mondiale record.
Riteniamo che questa impostazione rimarrà anche nei prossimi anni almeno fino a che altri importanti eventi non modifichino l’attuale situazione.
Pandemia, aumento della domanda di grano di alcuni Paesi ed in particolare della Cina, siccità nel corso delle semine autunnali per il raccolto del 2021 in alcuni Paesi esportatori, basse scorte di questi ultimi e da ultimo la tassazione imposta sulle esportazioni di grano della Russia, hanno contribuito all’aumento dei prezzi del grano insieme, per altre cause, a quelli del mais e della soia.